Esami in gravidanza

Quello degli esami in gravidanza è un argomento molto delicato e complesso. Quando una donna è incinta, infatti, sorgono molti dubbi e perplessità, legati anzitutto alla salute del nascituro. Seguire i giusti controlli, monitorare l’avanzamento della gestazione ed essere certi del benessere di mamma e bimbo è fondamentale anziché il percorso dei nove mesi si svolga nel modo più tranquillo possibile.  Per venire incontro alle future mamme, abbiamo pensato di approfondire l’argomento degli esami, sviluppandolo e seguendolo mese per mese.

Questo è un quadro riassuntivo generale, ricordando che sì ci sono elementi in comune, ma poi ogni gravidanza è una storia a sé. Questo perché le mamme non sono uguali tra loro, come età, condizioni di salute, stile di vita, eccetera e anche la stessa donna può avere gravidanze molto diverse tra loro.

C’è poi da tranquillizzare le future mamme ricordando loro che saranno seguite dalla propria ginecologa, che ricorderà di visita in visita, quali sono gli esami da fare in gravidanza, anche in base a come questa evolve. Se non ci sono complicazioni, valori anomali, infezioni o preoccupazioni di alcun tipo, è evidente che gli esami in gravidanza saranno quelli standard (prevalentemente ecografie e analisi del sangue), altrimenti possono essere richiesti esami aggiuntivi.

Gli esami da fare in gravidanza

Parlando degli esami da fare in gravidanza bisogna ovviamente specificare che non tutti possono essere fatti in qualsiasi momento. È altresì importante comprendere che non bisogna lasciarsi prendere dalle ansie o dall’eccessivo ricorso ai consulti. Per vivere bene questo momento della vita è fondamentale accoglierlo con tutta la tranquillità del caso.

Alcuni degli esami da fare in gravidanza sono esenti dal pagamento del ticket in quanto sono erogati gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Gli esami esenti in gravidanza sono espressamente indicati come tali ma è utile sempre verificare, soprattutto nelle gravidanze a rischio c’è la possibilità di beneficiare di ulteriori agevolazioni.

Per quanto riguarda le ecografie, devono essere tre e hanno indicazioni diverse a seconda del periodo.  La prima, che generalmente viene svolta alla prima visita, serve per stabilire la datazione, l’impianto e la presenza della camera gestazionale. La seconda, quella intorno alle 19-21 settimane, detta morfologica, tenta di rilevare eventuali malformazioni fetali, ma è anche quella che permette di individuare il sesso del bambino. La terza ecografia, quella tra la 30 e la 32 settimana, tende a rilevare eventuali malformazioni non emerse in precedenza, ma soprattutto valuta la crescita fetale ed eventuali patologie ostetriche.

Infine per completezza d’informazione è fondamentale sottolineare come alcune visite non siano obbligatorie, ma siano oggetto delle decisioni della coppia. Parliamo delle analisi del Bitest o del Tritest, così come tutte quelle mirate a individuare la probabilità o la presenza di malformazioni genetiche. Questi test individuano una probabilità e molte coppie decidono di non farle perché non hanno intenzione, anche in presenza di malformazioni gravi, di procedere all’interruzione di gravidanza (aborto). Altri esami (amniocentesi o villocentesi) individuano con certezza tali malformazioni, ma hanno un rischio di aborto e anche in questo caso tutto dipende dalle scelte personali della coppia. Anche perché, dopo aver individuato la probabilità o la presenza di una malformazione, nella maggior parte dei casi non c’è possibilità di intervenire per curarle. Quindi se si è intenzionati a tenere il bambino a tutti i costi questi esami possono risultare superflui.

Gli esami in gravidanza mese per mese

Esami nel primo trimestre di gravidanza

Esenti
  • Esame urine;
  • Emocromo;
  • Glucosio;
  • AST, ALT;
  • Virus Rosolia IgG ed IgM;
  • Toxoplasmosi IgG ed IgM (serve per diagnosticare precocemente l’eventuale acquisizione dell’infezione in gravidanza e attuare tutte le norme di igiene necessarie. Le principali sono quelle relative al lavare molto bene le verdure, non mangiare carni crude né insaccati non cotti) ;
  • Treponema pallidum anticorpi;
  • TPHA;
  • Treponema pallidum anticorpi anticardiolipina;
  • Virus immunodef. acquisita;
  • HIV 1-2 anticorpi;
  • Gruppo sanguigno (da fare se non si ha il tesserino che lo documenta);
  • Test di Coombs indiretto (è utile farlo comunque all’inizio e, in caso di donne RH negative, o comunque a rischio di immunizzazione, il test deve essere ripetuto ogni mese; a 28 settimane in caso di incompatibilità AB0 ovvero marito di gruppo A, B o AB diverso dalla moglie, il test deve essere ripetuto alla 34a-36a settimana).
Esami aggiuntivi non esenti (possono essere esenti se la gravidanza è a rischio)
  • Citomegalovirus IgG ed IGM (non serve farlo se vi è immunità pregressa, ovvero IgG positive e IgM negative. In caso di IgG ed IgM negative ripeterlo dopo un mese, per diagnosticare precocemente l’eventuale acquisizione dell’infezione in gravidanza e seguire le indicazioni del ginecologo. Solo se le IgM sono positive, nel prelievo in gravidanza, riferirlo al ginecologo appena siete in possesso degli esami) ;
  • Elettroforesi dell’emoglobina e resistenze osmotiche globulari (servono a valutare se la madre è portatrice di anemie congenite come la talassemia o anemia mediterranea o altre. Non serve se ha già fatto questi esami o se il medico di base la reputa non a rischio).
Indagini prenatali
  • Ultrascreen, villi coriali, Tritest o amniocentesi. Da programmare al più presto in base al colloquio informativo che si svolge alla prima visita in gravidanza in cui se ne discutono i vantaggi, limiti e rischi. Il periodo ideale è da 11 settimane + 3 giorni fino a 13 settimane + 6 giorni per l’ultrascreen o per i villi coriali. Per le altre la 15a-16a. L’ultrascreen (o translucenza nucale) oppure prelievo dei villi coriali (esente se l’età al parto >35 anni, se si rileva un alto rischio all’ultrascreen o se vi sono altri fattori di rischio).

Esami nel secondo trimestre di gravidanza

Dalla 14esima alla 18esima settimana

Esami esenti
  • Esame urine (in caso di batteriuria significativa all’esame precedente fare anche l’urinocoltura);
  • Toxoplasmosi IgG ed IgM (non serve farla se vi è immunità pregressa, ovvero IgG positive e IgM negative, in tal caso portare al ricontrollo le analisi che lo comprovavano. In caso di IgG ed IgM negative ripetere ogni mese fino al parto, per diagnosticare precocemente l’eventuale acquisizione dell’infezione in gravidanza ed attuare tutte le norme di igiene necessarie tra cui lavarsi bene le mani prima di mangiare, lavare molto bene le verdure, non mangiare carni crude nè insaccati non cotti. Solo se le IgM sono positive, nel prelievo in gravidanza, riferirlo al ginecologo appena siete in possesso degli esami).
Esami aggiuntivi non esenti (possono essere esenti se la gravidanza è a rischio)
  • Pap test (che svolgeremo al ricontrollo, se non è stato fatto entro 1- 2 anni o in base ai fattori di rischio: precedenti pap anomali, fumo, infezioni da HPV, nel quale caso faremo anche la colposcopia);
  • Tampone vaginale generale, ricerca clamidia e micoplasmi (per diagnosi precoce di infezioni, anche asintomatiche, che potrebbero alterare il decorso della gravidanza).

Dalla 19esima alla 23esima settimana

Esami esenti
  • Esame urine (in caso di batteriuria significativa all’esame precedente fare anche l’urinocoltura);
  • Ecografia ostetrica (morfologica, alla 19a-21a settimana, già prenotata con congruo anticipo).
Esami aggiuntivi non esenti, possono essere esenti se la gravidanza è a rischio
  • Gli eventuali esami previsti nei periodi precedenti che non sono stati eseguiti, sono risultati anomali o dimostrano la mancata protezione (IgG ed IgM negative per toxoplasma o citomegalovirus).

Esami nel terzo trimestre di gravidanza

Dalla 24esima alla 27esima settimana

Esami esenti
  • Esame urine (in caso di batteriuria significativa all’esame precedente fare anche l’urinocoltura);
  • Glicemia.
Esami aggiuntivi non esenti, possono essere esenti se la gravidanza è a rischio
  • Minicurva da carico glicemico (utile quando si sospetti una ridotta tolleranza agli zuccheri per familiarità diabetica, precedente ridotta tolleranza, obesità o eccessivo aumento del peso in gravidanza);
  • Flussimetria Doppler delle arterie uterine (se vi erano anomalie flussimetriche all’ecografia morfologica).

Dalla 28esima alle 32esima settimana

Esami esenti
  • Esame urine (in caso di batteriuria significativa all’esame precedente fare anche l’urinocoltura);
  • Emocromo;
  • Ecografia ostetrica delle 30-32 settimane o biometrica (serve non solo per valutare la crescita fetale, ma soprattutto per rivalutare l’anatomia fetale in modo da evidenziare eventuali malformazioni fetali, non rilevate a 19-21 settimane, o segni di sofferenza fetale, per questo va svolta in sedi idonee, preferibilmente dove è stata fatta l’ecografia morfologica o presso l’ospedale in cui si andrà a partorire).
Esami aggiuntivi non esenti (possono essere esenti se la gravidanza è a rischio)
  • Gli eventuali esami previsti nei periodi precedenti che non sono stati eseguiti, sono risultati anomali o dimostrano la mancata protezione (es: IgG ed IgM negative per toxoplasma o citomegalovirus);
  • Flussimetria Doppler delle arterieombelicali ed altri distretti fetali (se vi è ridotta crescita fetale, scarso liquido amniotico o pregresse anomalie flussimetriche).

Dalla 33esima alla 37esima settimana

Esami esenti
  • Test urine (in caso di batteriuria significativa all’esame precedente fare anche l’urinocoltura);
  • Emocromo;
  • Virus Epatite B [HBV] (antigene HbsAg);
  • Virus Epatite C [HCV] (anticorpi);
  • Virus immunodeficienza acquisita [HIV 1-2] (in caso di rischio anamnestico);
  • Test di Coombs indiretto (in caso di incompatibilità ABO ovvero marito di gruppo diverso dalla moglie).
Esami aggiuntivi non esenti (possono essere esenti se la gravidanza è a rischio)
  • Gli eventuali esami previsti nei periodi precedenti che non sono stati eseguiti, sono risultati anomali o dimostrano la mancata protezione (IgG ed IgM negative per toxoplasma o citomegalovirus);
  • Tampone vaginale generale, e anche rettale, per la ricerca streptococco B (meglio verso la 36° settimana);
  • ECG (elettrocardiogramma);
  • se vi è ipercontrattilità o si sospetta sofferenza fetale o se non si sente muovere il feto contattare il proprio ginecologo o se non disponibile rivolgersi in ospedale per fare un controllo con CardioTocoGrafia [CTG];
  • Flussimetria Doppler delle arterie ombelicali ed altri distretti fetali in caso di ridotta crescita fetale, scarso liquido amniotico o pregresse anomalie flussimetriche.

Dalla 38esima alla 40esima settimana

Esami esenti
  • Test delle urine
Esami aggiuntivi non esenti (possono essere esenti se la gravidanza è a rischio)
  • CardioTocoGrafia [CTG] (la cui data di inizio va programmata in base alle sue esigenze, generalmente prenotando la nell’ospedale in cui andrà a partorire almeno una settimana prima del termine, in base al controllo delle 38 settimane);
  • Controllo del liquido amniotico [AFI = Indice del Fluido Amniotico oppure diametro della sacca principale di liquido];
  • Flussimetria Doppler delle arterie ombelicali ed altri distretti fetali (se il liquido amniotico è scarso, la CTG rileva anomalie o se la gravidanza è comunque a rischio).

 

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