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Allattare è una delle cose più naturali che una donna possa fare. E’ il mezzo fondamentale di sostentamento per ogni cucciolo in natura. Al contrario di quanto si possa pensare non è un gesto così facile ed immediato perché le ultime generazioni hanno sempre di più prediletto l’allattamento artificiale, perdendo questa abitudine. Nutrire il proprio figlio con il latte materno è la scelta migliore perché lo aiuta a crescere in modo sano per questo però è necessario seguire alcune regole. Una mamma che decide di allattare, infatti, deve avere alcuni accorgimenti fondamentali.
Cibi da evitare in allattamento
Prima di tutto bisogna stare attente a cosa si può mangiare e cosa, invece, si dovrebbe evitare. La dieta di una mamma che allatta dovrà essere ancora più ‘ricca’ rispetto a quella della gravidanza. Se durante i nove mesi, infatti, l’aumento calorico era di sole 200 kcal al giorno, adesso l’incremento dovrà essere di 6-700 calorie.
Bisognerà privilegiare gli alimenti giusti: proteine, legumi, carni bianche, frutta e verdura, la frutta, carboidrati non devono mai mancare nella vostra tavola.
Tra i cibi sconsigliati in allattamento troviamo asparagi, broccoli, cavolfiori, porri, peperoni, aglio e cipolla che avendo un sapore forte possono modificare il sapore del latte che non potrebbe piacere al bambino. E ancora le spezie e le carni molto saporite, il pesce affumicato come il salmone o il pesce spada.
Posizioni allattamento
Non esiste una posizione perfetta per allattare il vostri bimbo, ma sicuramente alcune sono più comode sia per voi che per lui. Ne esistono molte e non esistono regole precise sulla posizione corretta; alcune, tuttavia, possono facilitare l’attacco, la suzione e l’allattamento. In generale vale la pena provarle tutte per scoprire quale sia quella che meglio si adatta a voi e al vostro bambino.
Ci sono comunque alcune linee guida importanti per tutte le posizioni:
- Per agevolare il riflesso di eiezione del latte, dovreste sedere in una posizione rilassata;
- Tenete il bambino molto vicino al vostro corpo, pancia a pancia, sorreggendolo con il braccio piegato. Se necessario, appoggiate il braccio su un cuscino per avere un maggiore supporto;
- Tenete una bevanda a portata di mano;
- Con la mano libera, orientate il seno nella stessa direzione della bocca del bambino, in orizzontale o in verticale.
Ecco le pozioni più comuni usate da molte mamme:
- La posizione a culla è quella che funziona ovunque e va bene sia per la mamma che per i bambini. E’ importante assicurasi che la punta del naso del bambino si trovi allo stesso livello del capezzolo. Per attaccarsi in questa posizione, il bambino deve ripiegare leggermente la testa all’indietro, facilitando così la suzione e la respirazione. Con la mano libera orientate il capezzolo nella stessa direzione della bocca del bambino.
- La posizione dell’abbraccio trasversale: aiutate a reggere il bambino in modo ottimale, specie quando ha imparato ad attaccarsi correttamente per poi passare alla posizione a culla;
- Posizione rugby. Questa posizione offre il miglior sostegno per l’attacco: è facile portare il bambino verso il seno e potete anche vederne tutto il volto. È una posizione valida sia per i bambini più nervosi, ma anche per allattare bambini sonnolenti. Basta sistemarlo affinché sia quasi seduto accanto a voi;
- Posizione sdraiata di lato. Si distende il bambino lateralmente, pancia a pancia. Il bambino deve trovarsi più in basso rispetto al seno (il capezzolo deve toccare il suo naso) sostenendolo dalla schiena con un asciugamano o un cuscino.
Allattamento al seno, fino a quando?
Non esiste una regola che impone quando smettere di allattare perché fin quando la madre è in grado il suo latte è una fonte benefica per la crescita del bambino. Ecco perché l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda di allattare fino al secondo anno di età e oltre, specie se in questo periodo il bambino fa il suo primo ingresso in comunità: statisticamente, infatti, i bambini allattati al seno che vanno al nido si ammalano di meno.