Cosa troverai in questo articolo:
- E’ molto piccolo
- Il bimbo non sa addormentarsi da solo
- Il bimbo è troppo stanco
- Ansia da separazione
- Creare una routine per la nanna
- Ritarda il momento di coricarsi
- Non fa il sonnellino
- Soffre di apnee notturne
- Lo stress
- Il bambino fa brutti sogni
- E’ sonnambulo
- Allergie, asma, tosse e altro
- Medicinali
- Non ha un oggetto consolatorio
- Non dorme in un ambiente adatto
Cari genitori succede anche a voi che il bambino fa fatica ad addormentarsi o si sveglia spesso la notte? E’ una cosa molto comune nei bambini soprattutto quelli appena nati. Il sito americano Webmd.com ha trovato quindici possibili motivi che non fanno dormire il vostro bambino.
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E’ molto piccolo
Non è un mistero che sono davvero pochissimi i neonati che riescono a dormire tutta la notte. Nel neonato il sonno è ancora casuale: dormono diverse ore durante il giorno e poi passano la notte in bianco o riescono a dare massimo cinque sei ore di fila. Dai 9 mesi in poi invece iniziano a regolarizzarsi dormendo soprattutto di notte.
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Il bimbo non sa addormentarsi da solo
Se abituate vostro figlio ad essere cullato prima di dormire è difficile che impari ad addormentarsi da solo. Così non appena si sveglia di notte e non trova a fianco a sé uno dei due genitori si metterà chiaramente a piangere. E’ meglio che i genitori lascino la cameretta prima che si addormenti completamente. In questo modo imparerà ad addormentarsi da solo, anche quando si sveglia nel mezzo della notte.
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Il bimbo è troppo stanco
Quando un bambino è stanco fa maggiorefatica ad addormentarsi. Bisogna tener presente che i piccoli che vanno alla scuola primaria hanno bisogno di 11-14 ore di sonno, compreso il sonnellino. Se il piccolo dorme meno di quest’orario sarà in carenza di sonno.
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Ansia da separazione
Se durante la notte vostro figlia si sveglia in cerca della mamma potrebbe soffrire di ansia da separazione: cioè la paura di essere abbandonato dalla mamma. Solitamente questo timore compare attorno all’ottavo mese. Il consiglio è di rimetterlo a nanna cercando di consolarlo, parlandogli a bassa voce e facendogli qualche massaggino alla schiena. Meglio non prenderlo in braccio, altrimenti sarà poi più difficile che si riaddormenti da solo.
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Creare una routine per la nanna
Molto utile potrebbe essere fare le stesse cose ogni sera prima della nanna. Questo aiuta tantissimo il bambino a capire che è arrivata l’ora di dormire. Andare in bagno, leggere una fiaba, spegnere la luce, un ultimo saluto e poi nanna sono tutte cose di grande aiuto.
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Ritarda il momento di coricarsi
Parecchi bambini fanno di tutto per ritardare il momento della nanna. Bloccano la routine chiedendo l’ennesimo bicchier d’acqua, un’altra visita al bagno, un’altra storia… Non bisogna cedere a queste richieste è meglio essere fermi, pur in modo gentile: il bambino deve avere chiaro che è proprio arrivato il momento di dormire.
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Non fa il sonnellino
Spesso se un bambino dorme troppo poco di pomeriggio fa fatica ad addormentarsi alla sera. La maggior parte dei bambini ha bisogno del sonnellino almeno fino ai 5 anni. L’importante è che i pisolini siano nel primo pomeriggio e lontani dall’ora di andare a nanna.
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Soffre di apnee notturne
Alcuni bambini non riescono a dormire a causa dell’apnea ostruttiva del sonno: le vie aeree sono bloccate, spesso da tonsille e tessuti nasali chiamati adenoidi. I bambini con apnea di solito russano forte e hanno il sonno agitato.
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Lo stress
Se è un bambino particolarmente agitato bisogna aiutarlo a rilassarsi con la respirazione profonda, un bagno caldo e infondergli sicurezza seguendo la solita routine prima della nanna. Bisogna anche cercare di insegnare al bambino a gestire lo stress durante il giorno, in modo che non si accumuli alla sera, pregiudicando il riposo notturno.
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Il bambino fa brutti sogni
Anche i bambini a volte hanno degli incubi. Quello che bisogna fare è calmare il piccolo e farlo riaddormentare nel suo lettino.
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E’ sonnambulo
Alcuni bambini sono sonnambuli: cammino, parlano si siedono o fanno altro durante il sonno. In questo caso è meglio non svegliarli perché potrebbero spaventarsi. Il piccolo sonnambulo va riaccompagnato dolcemente a letto. Il sonnambulismo non è una malattia e non va curato, bisogna solo stare attenti che il piccolo non si faccia male.
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Allergie, asma, tosse e altro
Alcuni problemi di salute possono tenere i bambini svegli: il naso chiuso, il prurito dovuto alla dermatite atopica, la tosse, le coliche, il mal d’orecchi, la dentizione. In questi casi bisogna contattare il pediatra.
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Medicinali
Alcuni farmaci per raffreddore, allergie o altro possono dare disturbi del sonno. Se vi sembra che i problemi di sonno del vostro piccolo siano legati a qualche medicina che sta prendendo chiedete al pediatra se può cambiarla.
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Non ha un oggetto consolatorio
Avere un particolare oggetto vicino può aiutare il bambino ad addormentarsi. Peluche, bambole, dudù sono tra i più comuni, così come il ciuccio per i più piccoli. Leggi l’importanza del pupazzo del cuore
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Non dorme in un ambiente adatto
Il bambino deve avere uno spazio adatto al sonno. La cameretta deve essere al buio (al massimo una piccola lucina) e silenziosa; il piccolo deve indossare un pigiama leggero e confortevole. Inoltre è meglio che in camera non ci siano computer, videogiochi, televisione o cellulare. Tutti gli schermi vanno spenti almeno 1 ora prima di coricarsi.