Cosa troverai in questo articolo:
Con la crescita dei bambini per i genitori si pongono nuove sfide da affrontare e decisioni da prendere. Tra queste quelle relative a quando (e come) togliere il pannolino al bambino. Questa è una fase di passaggio molto importante, perché segna un momento decisivo della crescita del bambino. Esistano diverse scuole di pensiero, tra chi prevede un’educazione più rigida e chi invece preferisce attendere che il bambino acquisisca la consapevolezza e la sicurezza di abbandonare il pannolino, vediamo quindi di dare qualche informazione utile a tutti i genitori che devono decidere come comportarsi.
Dal pannolino al vasino
Decidere quando iniziare a togliere il pannolino al bambino non è solo una questione pratica. Ci sono aspetti fisiologici e biologici del piccolo, così come componenti caratteriali che possono ritardare o anticipare questo momento. L’abbandono del pannolino corrisponde essenzialmente alla comprensione del bambino dell’importanza dell’igiene. Ovvero che i suoi bisogni sono destinati a un luogo ben preciso, il vasino, e che quindi deve associare lo stimolo al recarsi presso il bagno. in questo senso è importante anche scegliere il vasino giusto, come indicato da Primus; in quanto anche questo è un elemento che aiuta il bambino a rinunciare definitivamente al pannolino e ad abituarsi a fare da solo i suoi bisogni.
A che età togliere il pannolino
Lo spannolinamento, ovvero l’abbandono progressivo del pannolino, non deve iniziare prima dei due anni. Questo perché dal punto di vista fisiologico, come anticipato, lo sviluppo del controllo della defecazione e della minzione, non è del tutto completato. La muscolatura volontaria termina il suo sviluppo più tardi e sarebbe quindi una forzatura pretendere che il bambino impari prima di questo tempo ad usare il vasino. Dall’altra parte, però, c’è l’attenzione da parte dei genitori a non rimandare più di tanto questo passaggio. Per quanto possa essere difficile è necessario alla crescita sana del bambino. Che, altrimenti, rischia di subire contraccolpi sul suo sviluppo personale. Bambini troppo grandi che ancora portano il pannolino possono generare problemi relazionali con i coetanei (che non portano più il pannolino), così come dal punto di vista fisico, non avendo imparato a controllare le funzioni che regolamentano le funzioni fisiologiche.
Consigli utili ed errori da non commettere
Per dare dei consigli utili alle mamme e ai papà che devono decidere non solo quando, ma anche come togliere il pannolino al proprio bambino, è utile sottolineare anche gli errori più comuni. Oltre al rischio di rimandare eccessivamente questo passaggio, c’è anche quello di sottovalutarlo o di considerarlo fine a sé stesso. Togliere il pannolino non è l’obiettivo, ma solo uno step parziale nell’educazione del bambino alla conoscenza dei propri bisogni, del proprio corpo e dell’igiene necessaria.
Un consiglio molto utile è quello di attendere la stagione estiva. Con il caldo, infatti, il bambino ha più comodità nello stare senza il pannolino. Questo quindi è il periodo migliore per aiutarlo a imparare a fare i suoi bisogni nel vasino.
La presenza del vasino è l’altro elemento che aiuta tantissimo i genitori a togliere il pannolino al proprio bambino. La vista di questo oggetto nuovo, magari anche colorato e il cui utilizzo risulta comodo e divertente, aiuta il piccolo a non sentire la mancanza del pannolino.
L’altro grande consiglio, e allo stesso tempo errore da non commettere, è quello di ignorare o sottovalutare i segnali lanciati dal bambino. I bambini a volte nominano la ‘cacca’ e la ‘pipì’, quando stanno per farla. Riconoscono lo stimolo, quindi stanno sviluppando quelle capacità. A volte capita che, se vedono fratelli, cugini o amici che fanno i bisogni diversamente da loro, possono essere incuriositi e domandarne ragione ai propri genitori. Questa è l’occasione giusta per iniziare a spiegargli come fare, ovviamente sempre con grande pazienza e disponibilità. Non imparerà certo in una volta sola e avrà bisogno di tempo e spiegazioni. È utile anche analizzare le abitudini e i ritmi del bambino, associando le fasi della giornata nelle quali svolge maggiormente i suoi bisogni e dedicare del tempo a spiegargli dove e come farli.