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Il mondo della scuola, anche quella dell’infanzia, è costantemente soggetto a critiche, trasformazioni e discussioni su come renderlo migliore e più efficiente. Al di là di quelle che possono essere legittime proposte di riforma, anche in funzione del cambiamento che da decenni e in maniera sempre più rapida, ha trasformato il profilo sociale del nostro Paese, c’è un presente che va tutelato e compreso. Ed è quello di tutti quei bambini e ragazzi che da giorni è ritornato a scuola e sta iniziando il nuovo anno scolastico.
Nelle sue diversità la scuola italiana è strutturata su differenti livelli, con programmi e finalità ben diverse in base all’età del bambino. I neogenitori hanno quindi bisogno di orientarsi e comprendere quando i propri figli devono andare a scuola, ma soprattutto quando conviene loro iniziare il percorso educativo.
Oltre le difficoltà, soprattutto materne, di separarsi dai propri figli dopo i primi mesi di vita, c’è un tempo in cui questo distacco diventa obbligatorio non solo dal punto di vista legale, ma soprattutto di crescita del bambino. È utile quindi comprendere quando inizia l’asilo nido, quanto durano le scuole elementari e come funziona il sistema scolastico italiano.
L’importanza della scuola non solo per la didattica
Non si smette mai di crescere, ma nei primi anni di vita questa capacità di apprendimento è ancora più significativa. Per questo è fondamentale non trascurare l’aspetto dell’istruzione, già a partire dall’asilo nido e dalle scuole elementari. Ciò che è fondamentale sottolineare è come la scuola, soprattutto l’asilo nido e quella elementare, non deve essere finalizzata solamente alla didattica e all’apprendimento di nozioni. Si tratta ovviamente di aspetti importanti, ma non sono i principali in questa fase di crescita del bambino. L’asilo nido e le scuole elementari sono per il bambino le prime esperienze fuori di casa, lontano da mamma e papà e anche per questo ha bisogno di essere supportato adeguatamente.
Nella scuola i bambini imparano a relazionarsi con i loro simili e a vivere in una comunità. Attraverso il gioco e le attività da fare insieme, non trascorrono solo del tempo, ma acquisiscono la fiducia in sè stessi, sviluppano le capacità motorie, quelle di autonomia, apprendimento e una crescita complessiva armonica.
Quali sono le scuole del primo ciclo
Il cosiddetto primo ciclo della scuola italiana inizia con la scuola materna (nota anche con il nome di scuola dell’infanzia). La scuola materna non è obbligatoria e inizia dal terzo anno di vita del bambino fino al compimento del quinto anno. Non è da confondere con l’asilo nido, che è una realtà ancora precedente e che accoglie i bambini dal primo anno di vita fino al compimento del terzo anno.
La scuola dell’obbligo
Terminata la scuola materna si passa alla scuola vera e propria, con un percorso obbligatorio che prosegue per otto anni. L’attuale divisione della scuola italiana (che ha conosciuto anche su questo fronte diversi cambiamenti) prevede la distinzione in scuola primaria e scuola media inferiore. La prima, nota anche come “scuola elementare” dura cinque anni ed è rivolta ai bambini che hanno compiuto il sesto anno. La scuola media inferiore (scuola media) è invece il passaggio successivo della durata di tre anni.
La scuola, come stabilito dalla legge italiana, è obbligatoria per tutti i bambini (sia italiani che stranieri). Se i bambini hanno compiuto sei anni prima del 30 aprile dell’anno scolastico successivo a quello di riferimento posso posticipare l’ingresso alla scuola elementare, altrimenti tutti i bambini che hanno compiuto sei anni entro il 31 dicembre sono obbligati all’iscrizione alla scuola primaria. L’iscrizione alla scuola secondaria inferiore, invece, è obbligatorio e vi si accede al termine dei cinque anni della scuola elementare.
Successivamente, anche se non si tratterà più di bambini ma di ragazzi, gli studenti accedono alla scuola secondaria di primo grado. Questo tipo di percorso di istruzione è molto più articolato e ogni ragazzo può scegliere tra un istituto tecnico o uno dei licei disponibili. Tra la fine del primo ciclo e l’inizio del secondo c’è l’obbligo di sostenere un esame di Stato, fondamentale per poter proseguire nel percorso di studi.